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GOVERNO. Il Patto del Nazareno non c’è più. Per battere il pericolo numero uno che è Grillo omicida e dittatore, dobbiamo toglierci l’impaccio di un legame con Renzi, che oggi è la corda a cui rischiamo di appendere le speranze dei moderati italiani

 
 

 

 

bERLUSCONI rENZI

L’estrema durezza con cui in queste ore Silvio Berlusconi giudica Beppe Grillo e Matteo Renzi chiarisce tante cose.

Il pericolo numero uno è Grillo, per il fascino che esercita su chi si sente travolto e tradito. Ha una violenza che non sta nel fatto che urla, non è nel tono della voce, ma è qualche cosa che coincide con l’essenza della sua presenza pubblica.

 

Per farsi capire, e illuminare il tremendo rischio che corre l’Italia se si affida a una persona come Grillo, Berlusconi ha ricordato il suo precedente di triplice omicida stradale, per cui se l’è cavata senza neanche mezz’ora di carcere o di servizi sociali. Mai una parola di pentimento. Lui parla di “disgrazia” e di “miracolo”. Ha tre morti sulla coscienza. Forse per questo dice a tutti che sono dei morti, dei cadaveri, forse per banalizzare i morti veri da lui causati.

 

Ebbe la “fortuna” di gettarsi fuori dal suo Suv, mentre guidava a sprezzo della vita (altrui) su un sentiero ghiacciato dismesso dall’Anas.

 

Lui si salvò, i suoi passeggeri, tra cui un bambino, morirono. Non diremmo nulla, se il suo moralismo forcaiolo non ci inducesse a dirgli: boia, impicca te stesso! Questo omicida impunito adesso vuol sbattere tutti in galera con un processo virtuale. Da Vespa ha persino portato un plastico del castello di Lerici, con raffigurati i politici imprigionati lì dentro. E lui fuori, a capo della canea con le torce, come in Transilvania intorno al castello di Dracula.

 

Non si può avere indulgenza con chi assolve se stesso e attacca il prossimo. La nostra gente lo deve sapere. Dinanzi ai clamorosi fiaschi di Renzi, la tentazione della protesta furiosa di Grillo è un’arma infausta.

 

Benedetto Croce benedisse il fascismo in ascesa, convinto che si sarebbe poi normalizzato. Se ne dovette pentire amaramente. Questo Grillo è peggio del fascismo: è oltre Hitler.

 

Se Grillo è il pericolo numero uno, Renzi cos’è? Qui siamo al punto. Il golpismo lungo la linea Napolitano-Monti-Letta-Renzi alla fine produce come reazione il grillismo.

 

Renzi è il pericolo uno bis. Con una aggravante, emersa in questa campagna elettorale. Il Patto del Nazareno è stato usato da Renzi stesso e dai nostri nemici per sequestrare la nostra carica rivoluzionaria di moderati, impiccandoci  al nostro senso di responsabilità.

 

Con abilità consumata e infida, Renzi ha giocato sulla lealtà di Berlusconi per cambiare le carte in tavola e spendersele in modo truffaldino.

 

Renzi è un figlio di golpe. Non bisogna dimenticarlo. E’ arrivato al potere senza voti, senza suffragio universale. Questo è in sé un’offesa alla democrazia, e si regge su una maggioranza truccata, esito di una vittoria striminzita dello 0,37 per cento sul centrodestra, che si è ingigantita in 148 seggi dichiarati incostituzionali.

Il Patto del Nazareno nei modi della sua stipula era giusto e buono. In poco tempo, un mese circa, doveva consentire alle due principali forze politiche, non per la forza dei numeri parlamentari (fasulli) ma per quelli nel Paese, di promulgare in un mese la legge elettorale maggioritaria  e bipolare, e poi entro sei mesi di cambiare il Senato (su questo cedemmo: era un compromesso).

 

Renzi ha approfittato della legittimazione datagli da Berlusconi per cacciare via Letta, tradendo le sue promesse.

Ha usato la sua straripante prepotenza solo per consolidare se stesso, e non certo per realizzare il Patto del 18 gennaio: un disegno in lui chiaro già mentre firmava con Berlusconi. Al governo senza voto popolare, e poi durare fino al 2018, contando sugli infiniti strusciamenti per aggiustare nelle aule le riforme.

Ci ha messo nella condizione di reggergli il sacco, a causa della nostra buona fede. Basta così. Abbiamo dato.

 

Questa storia deve finire.

Il Patto del Nazareno è superato, ammazzato da Renzi, si aggira ormai come uno zombie inutile e ricattatorio per piegare Forza Italia ai meschini disegni di durata del giovin premier.

 

Renzi infatti modificando radicalmente la tempistica, spiaggiando e insabbiando la legge elettorale, consegnandoci la proposta di una riforma del Senato ridicola e studiata per regalare alla sinistra un primato permanente, ha trasformato quello che era una speranza di pacificazione, in una specie di semaforo verde al suo diritto a governare senza voto e senza alcuna qualità.

Per battere il pericolo numero uno che è Grillo omicida e dittatore, dobbiamo toglierci l’impaccio di un legame con Renzi, che oggi è la corda a cui rischiamo di appendere le speranze dei moderati italiani.