Socialize

BERLUSCONI. Ha realizzato il miracolo della resistenza. Il massimo per un prigioniero. Ha bloccato Grillo e la corsa al totalitarismo. La vittoria di Renzi? Un voto liquido, evaporerà. Ci vediamo alla manovra di giugno.

 
 

Berlusconi

La pacatezza è impossibile, quando si ha un forte amore e una grande passione. Ma la testa funziona. Ed essa ci dice che Berlusconi ha ottenuto per Forza Italia il massimo che un prigioniero, salito sul ring con un braccio legato dietro la schiena, avrebbe potuto. Non è un discorso consolatorio. Infatti non siamo per niente consolati.

 

Siamo furibondi, razionalmente, pacificamente incazzati, per il trattamento che la magistratura in un crescendo indecoroso ha riservato al Presidente Berlusconi, senza soluzione di continuità, dal 2010 in poi.

 

Non è consolatorio, ma pura osservazione della realtà notare che la somma dei voti di Forza Italia e Ncd coincide in percentuale con quelli del 2013. 16,8+ 4,4 = 21,2. Nel 2013, con il nostro Presidente senza costrizioni e senza la ferita di una scissione subita da pochi mesi, ottenemmo qualche zero virgola in più.

 

Resta un dato certo: la crescita enorme di Renzi che ha trascinato con sé oltre il 40 per cento il Partito democratico. E – come recita titolo de “il Giornale”-  ha asfaltato Grillo. Sicuri che sia stato Renzi a respingere indietro Grillo? Noi riteniamo che sia stato invece Berlusconi a confinare al di là della linea di pericolo il Movimento 5 Stelle.

 

Si è speso con la forza della sua credibilità presso gli elettori moderati tentati di ribaltare il tavolo del sistema, ed è riuscito a convincerli a non fornire munizioni al nuovo Hitler. (Peccato siano rimasti a casa, ad aspettare che cosa succederà).

 

È stata quella di Berlusconi – una volta di più – la scelta di un suo sacrificio per il bene comune. Il totalitarismo grillino sarebbe stato una avventura senza ritorno per chissà quanto tempo e lasciando macerie e deserto.

 

Ma Renzi meritava di beneficiare di questa azione di disinfestazione? No, di certo. E chi si è fidato, dovrà ricredersi molto presto, quando le promesse del leader fiorentino con i voti comprati a 80 euro si infrangeranno contro il muro della realtà.

Inoltre Renzi ha assorbito il 10 per cento dei voti fasulli ed effimeri di Monti, un centro ormai senza patria, che toccherà sottrarre ai neo-berlingueriani con proposte credibili.

Questo deflusso ex-montiano ha innalzato il consenso piddino sopra l’attesa di qualunque pronostico. Ma noi prevediamo l’indigestione. L’intolleranza alimentare.

 

Ci sono voti che Renzi ha inghiottito da Cannibale i quali non c’entrano nulla con la storia e le strutture di ferro del Partito democratico. Quei consensi si sono incollati a Renzi con lo sputo di una propaganda a cui anche un certo nostro atteggiamento rispettoso e un po’ deferente ha contribuito.

 

Di certo questa vittoria esagerata mette in crisi gli equilibri della maggioranza parlamentare, dove quella parte di centrodestra che trovava giustificazione nel senso presunto di responsabilità, adesso si trova un interlocutore come Renzi che di quella fasulla responsabilità non sa che farsene, e le stampelle scassate e fragili può riporle nello sgabuzzino, salvo un po’ di pietà per i poveri gregari. I quali meritano dal punto di vista del premier l’elemosina per il servizio reso, ma cinque ministeri di gran peso con il cavolo che i vincenti glieli lasciano.

 

Rifletta Alfano. Pur partendo da una posizione di rendita – i ministeri rendono, specie al Sud, in termini di voti – per superare di misura il 4 per cento, ha avuto bisogno di due rimasugli del centro montiamo, vale a dire Casini e Mario Mauro, e del glorioso e sempre calamitante simbolo dello scudo crociato. La sua pretesa di partire da questa sua scelta per proporre un nuovo centrodestra si è dimostrata paurosamente fallimentare.

 

Che fare? La spinta propulsiva del grillismo si è inceppata, non è proprio il caso di aiutarne la ripresa regalando ai 5 Stelle il ruolo di unica opposizione di massa al Partito pigliatutto.

Noi non siamo disponibili a ridurre la nostra proposta a ipotesi minore del renzismo, e di contendere così le briciole al Cannibale dalla posizione di cameriere. Non ci ha fatto prigionieri.

 

Si liberi dall’abbraccio mortale pure Alfano, oggi sopravvissuto per caso.

 

Con il senno di poi, a dirla tutta, il quasi 41 è ancora un livello bassino rispetto al dispiegamento mai visto di poteri forti a favore di Matteo.

 

Renzi ha avuto dalla sua tutti, ma proprio tutti, i mass media. Il Colle. La MagistraturaMerkel e Obama, Schulz e Hollande. Finanza e burocrazia europea.

 

Si tratta adesso di dire la verità su Renzi, dopo averla detta su Grillo. Dopo aver fermato la marcia su Roma del nuovo Hitler, adesso occorre spezzare il piffero dell’Incantatore.

 

Bisogna spostare lo scenario. Cambiare palcoscenico. Abbiamo l’unico leader che ne ha la forza. Nessun dorma.