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Toghe militanti. Nessuna reazione alle dichiarazioni di Mastella sul caso De Gregorio

 

Mastella

 

 

Si è molto parlato ultimamente del caso di Sergio De Gregorio, l’ex esponente dell’Italia dei Valori che il 24 gennaio del 2008 decise, insieme a 161 suoi colleghi, di sfiduciare Romano Prodi e il suo litigioso governo di sinistra.

 

Lo scorso 26 ottobre l’ex ministro Clemente Mastella rilascia un’intervista a Il Giornale in cui emergono molti elementi di chiarezza circa una vicenda spesso strumentalizzata a fini di lotta politica.

 

Qualche giorno prima, a Napoli si decide per il rinvio a giudizio di Silvio Berlusconi, sul cui capo pende l’accusa di corruzione per la presunta compravendita di senatori. Presunta, per l’appunto, dal momento che le parole di Mastella sono inequivocabili e denunciano la totale ininfluenza dello stesso De Gregorio nel determinare il fallimento del governo Prodi.

 

Nel tempo infatti, nessuna menzione è stata fatta per i vari Turigliatto e Rossi, Scalera e Dini, Fisichella e altri; l’unico nome che è emerso è stato quello di Sergio De Gregorio.

 

Casualità? Non proprio, stando a quanto riferisce l’ex leader dell’Udeur, per il quale “era proprio il Pd di Veltroni a voler liquidare Prodi” attraverso una legge ad hoc in grado di eliminare le piccole formazioni, alla base del governo dell’Unione.

 

Tuttavia, queste dichiarazioni non hanno sortito l’effetto sperato. La magistratura che indaga sul caso si è fatta volutamente sorda: non ha messo da parte i pregiudizi che da tempo nutre nei confronti di Berlusconi.

E pazienza se ancora una volta, alla verità si preferisce sostituire la menzogna espressa da personaggi malati di protagonismo e smaniosi di avere visibilità su tv, giornali e media.

 

Ciò che desta invece profonda preoccupazione è la mancanza di terzietà di una magistratura giudicante che prende posizioni, si schiera con questo o con quello a seconda dei casi, con il solo obiettivo di spazzare via dalla politica italiana la figura di Silvio Berlusconi.

Questo cieco oltranzismo non prevarrà: gli italiani onesti non lo consentirebbero.

 

 

 

Angelica Stramazzi

TW @AngieStramazzi