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FORZA ITALIA. La sfida a Renzi sulle riforme. Chi è Berlusconi oggi: più forte di sempre. Con lui lanciamo la sfida a Renzi, il Re Gradasso.

 

rENZI VS rENZI

 

Noi siamo tranquilli. Siamo in trepidazione per questa Italia in balia della vacuità parolaia di Renzi. Ma noi abbiamo la certezza della persistenza eccezionale del fattore B sul destino di questa nostra patria.

B come Berlusconi: dalla consapevolezza di questa presenza ci viene una determinazione serena per il rilancio della nostra proposta, che è la sola speranza solida per la riscossa del Paese.

Il compito immediato è quello di far sapere una verità molto semplice: quella su Berlusconi. Non solo sul fatto che sia innocente, ma sulla sua unicità di fuoriclasse dei moderati.

Che il nostro leader sia un perseguitato lo sanno persino coloro che lo odiano e lo vogliono morto. Ci sono due sentimenti che illuminano la conoscenza: l’odio e l’amore. Chi lo odia sa bene che Silvio è più vivo che mai, e non riuscendo a stroncarlo per via di golpe, vorrebbero che ad accantonarlo ci pensassero da sé i moderati, dentro o fuori Forza Italia, con le moine o con le maniere brusche.

Basti guardare quanti – sui giornaloni, alla tivù – cercano di dipingerlo come un rudere del passato da rimuovere per dar vita a un “autentico” centrodestra. Il giochetto è fin troppo scoperto.

Questi moderati (moderati purtroppo anche nei sentimenti, tranne l’invidia) in questo si dimostrano utili idioti. Infatti, se si vuole un centrodestra alla maniera del Nuovo Centrodestra, allora conviene trattare Berlusconi come un residuato bellico, disprezzabile o nobile, a seconda del momento. Purché lontano dalla sfida vera, incipriato nella sua villa da cui ascoltare e poi dare consigli.

Balle. Non ci interessa un Berlusconi padre nobile imbalsamato.

Non c’entra niente con la verità di Berlusconi, con la sua essenza di uomo e di politico. Tanto varrebbe consegnarsi a Renzi, per un piatto di lenticchie. Anzi, neanche quelle. Guardatevi dentro, cari amici Ncd: avete fatto la campagna elettorale spendendo la vostra golden share su un punto che condividiamo. Cioè difendere le famiglie, specie quelle numerose. Avete ricevuto la promessa da Renzi  che il bonus da 80 euro avrebbe riguardato anche le famiglie con tre figli dotate di un unico reddito, anche se superiore ai 26 mila euro. Ebbene? Niente. Se ne parla per la legge di stabilità, cioè a ottobre, cioè mai. Bravi.

Non ci stiamo. Noi sfidiamo Renzi.

Forza allora, leviamo di mezzo il mantello di ferro che nasconde l’immagine autentica di Silvio Berlusconi. La sfida a Renzi, su contenuti e programma, è possibile grazie non solo e non tanto alle cose scritte sulla carta, che pure sono importanti, ma al protagonista numero uno di questa azione a tutto campo, che rende credibili le promesse. Perché lui le cose le ha fatte. Ha energia da vendere. Lo ha dimostrato in campagna elettorale, lo sta dimostrando adesso. In questi giorni, in queste ore.

 Le analisi che si susseguono sull’Italia (e su Forza Italia) sottovalutano, trascurano, ignorano a bella posta questo fattore a nome B che è un capitale umano e politico, se possibile, reso più forte dalle prove.

Qualcuno ha osservato con distacco oggettivo come Berlusconi stia vivendo questa fase della sua vita dove la sua libertà è compromessa, e deve sottostare all’obbligo del servizio sociale? È qualcosa di magnifico. Da autentico genio del popolo. Invece di trasferire sul prossimo e sugli italiani la rabbia per la propria umiliazione o la preoccupazione per se stesso, trasforma il fango e l’oppressione in una lezione di serenità, che è un regalo per tutti.

Non è una finzione alla Renzi coi pesciolini rossi. Una tale forza d’animo per chi come lui è tecnicamente un “detenuto”, con il mondo che ti denuda ogni volta che fai un passo, sarebbe impossibile senza la coscienza di una missione che dura, che è intatta, che è tutta ancora da giocare nella politica italiana.

Non siamo malati di culto della personalità. Quello si tributa alle statue, si risolve in una perdita di tempo adulatoria per ottenere prebende. Per questa malattia voltarsi a sinistra, please. Lì c’è in giro un’infezione contagiosa, si chiama renzite. Essa ha una presa formidabile, e avvolge l’establishment, tutto proteso a portare in sedia gestatoria il papa Renzi e la papessa Boschi.

Noi non ci sottomettiamo. Siamo con Berlusconi. Siamo con il solo in grado di lanciare una sfida autentica, costruttiva, affascinante, realistica a Re Gradasso e ai suoi Agramante di Bruxelles.

Le tappe.

Opposizione.  Non ci basta dire dei no. Proponiamo la nostra alternativa su tutto: lavoro, economia, tasse, giustizia, Europa. E ancora: Senato, Italicum. E soprattutto l’idea cardine di riforme: il presidenzialismo.   Offriamo gratis anche a Renzi le nostre riforme, con le procedure ben studiate. Ci sta? Non ci sta? Risponda senza rinvii.

Sarà una estate drammatica per la crisi, ma bellissima per la nostra azione di sfida. Organizzeremo gli stati generali per l’Italia e per l’Europa. Porte aperte ai cittadini organizzati o no, alle categorie, ai moderati. Per la rivoluzione liberale attenta a chi sta indietro. Stiamo attraversando il deserto, abbiamo la guida di Berlusconi-Mosè, abbiamo mappa, carri, determinazione e cervello: conquisteremo per gli italiani e con gli italiani una nuova prosperità.