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RENZI. La nostra sfida. Ballottiamolo domenica. Non diamola vinta ai due disastrosi partiti del 25 maggio, quello dell’astensionismo e quello del conformismo. La nostra proposta contro la sinistra che balla sul dolore della gente.

 

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C’è un lavoro da fare subito, per la riscossa dell’Italia così che si svegli il prima possibile dall’incantesimo di Matteo Renzi il Parolaio. È il voto nelle città dove i nostri candidati a sindaco vanno alla disfida con l’avversario di sinistra.

Bisogna ricordarci di un dato immenso, e che subito deve diventare invito ad un impegno niente affatto rassegnato alla deriva del 25 maggio.

Il 40 per cento di voti per Renzi è il 40 per cento di metà dell’elettorato. Si dirà: questo vale  per tutti, lasciando intatte le reciproche proporzioni. È vero, ma fra astensionisti – 21. 671.205 di elettori – e schede nulle o non valide – 1.542.352 elettori – abbiamo 23.213.557 elettori non rappresentati cioè oltre il doppio degli 11.203.231 voti incassati da Renzi.

Dunque.

1) Fare in modo che i nostri elettori, i quali non sono inquadrati in esercito di militanti come da tradizione del Pci, si convincano che vale la pena votare. Che un punto di resistenza cittadina all’egemonia fallimentare della sinistra è importante per vivere meglio.

Forza i nostri sindaci! Forza Italia! Alla malora i disfattisti! Viva l’impegno! Viva Berlusconi!

2) Incidere sui militanti stanchi e delusi del partito maggioritario che conta 23.213.557 di adepti. Convinciamoli: il loro non-voto non è una protesta, ma è un assenso a chi affossa l’Italia.

3) Lo diciamo, anzi lo dimostriamo nei contributi del “Mattinale”.  L’Italia è al disastro. Non c’è bisogno di essere dei geni per capirlo, basta essere italiani e soprattutto ceto medio italiano. Ne forniamo i dati. Mostriamo come le riforme proposte da Renzi assecondino la sciagura invece di fermarla. In tutti i campi. Non ci limitiamo a dire no. Abbiamo le nostre proposte.

4) Queste nostre proposte hanno la forza di non essere “roba di carta”. Nascono e si appoggiano alla leadership di Silvio Berlusconi e di Forza Italia. Centrali per la riscossa dell’Italia e del centrodestra.

5) Ci rendiamo conto. La spettacolarizzazione della vicenda del Mose è un sostegno oggettivo al non voto, all’antipolitica. Per noi la risposta ai problemi dell’Italia, anche a quello della corruzione, non è anzitutto la magistratura. Abbiamo idee chiare di trasparenza, semplificazione per la riforma di appalti e procedure, che abbatta il rischio di corruzione. Ma attenti a non gettare il bambino con l’acqua sporca. A non rinunciare alle grandi e necessarie opere perché macchiate da corruzione. Per il resto: sulle persone inquisite, politici o non politici, di Forza Italia o del Pd, detestiamo la corsa alla macelleria messicana già visibile sui giornali e nelle dichiarazioni degli sciacalli.