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FORZA ITALIA. La nostra lunga marcia aspetta l’arrivo di piè veloce Renzi caduto al Senato. Abbiamo un’agenda alternativa. Laboratori aperti. Un grande leader. Appunti per una strategia per l’Italia

 

Forza Italia

Alt e in marcia. A piè fermo e in movimento. Sembra una sfida alla logica, ma è uno di quei paradossi che rendono manifesto in questo tempo drammatico come l’unico cantiere  dove non si progettino bolle di sapone, ma il bene di questa Italia e della sua gente, sia il nostro, Forza Italia con Silvio Berlusconi.

  1. 1.    ATTESA. Aspettiamo a piè fermo il presunto piè veloce appena cascato al Senato. Dal capo del governo e segretario del Partito democratico vogliamo notizie chiare. Quali sono le sue intenzioni sulle riforme costituzionali e sull’Italicum? Noi, insediati ottimamente tra il ceto medio e il popolo moderato, con le nostre convinzioni sull’elezione diretta del Presidente della Repubblica, contro un Senato con vocazione dopolavoristica, molto dubbiosi sulla capacità di Renzi di controllare che la sua maggioranza non siluri l’Italicum; noi stiamo a guardare a piede fermo. Abbiamo una agenda alternativa da mettere in mano al premier. La nostra coerenza e una certa pratica della politica, oltre che l’esito del voto, ci dicono che non possiamo recitare due parti nella commedia del renzismo regnante (e stagnante). Anche perché più i giorni passano e meno si tratta di commedia e dal dramma si rischia il passaggio alla tragedia.

  1. 2.    IN MOVIMENTO. La lunga marcia intanto continua, il cantiere viene su bene. Ieri il Presidente Silvio Berlusconi ha incontrato i coordinatori regionali. Volti, identità liberale e popolare, progetti di autentico ribaltamento dell’attuale stato di crisi e di subordinazione ai poteri forti interni ed esteri.

Idee ci sono, e le sviluppiamo nelle pagine seguenti. In azione, con i laboratori regionali che le scadenze elettorali ci impongono, si individuano progetti, si selezionano le persone capaci e le energie fresche provate nel fuoco del lavoro e non in selezioni stereotipate.

La traversata del deserto si annuncia affascinante. Non una marcia nella polvere delle delusioni, ma il tempo di una compagnia feconda. Scandiamo le parole che sostanziano il nostro credo politico.

Rilancio Forza Italia attraverso la preparazione di una agenda alternativa che ha il suo perno nell’elezione diretta del Presidente della Repubblica, modernizzazione dello Stato, riduzione delle tasse, attacco al debito pubblico, sicurezza e immigrazione, giustizia giusta, protagonismo in Europa.

Calendario per i laboratori regionali.

Referendum su immigrazione clandestina, legge Fornero, giustizia.

Referendum shock sul Tfr in busta paga.

Lungo questa traversata attiva indire i congressi comunali.

Radunare gli alleati in coalizione.

Come si vede la riscossa non è un’idea ma un cantiere vitale. Forza Italia, Forza Berlusconi!

‘,{-i��!�o�pt’> L’abbiamo individuata noi per primi, oggi se ne accorgono anche nel Pd e si straccia le vesti Lucia Annunziata, copiando in simpatico ritardo nostre vecchie osservazioni sul fatto che questo premier non ha un voto popolare che uno, mentre i suoi dissidenti qualcuno sì.

Questo sbrego morale di Renzi si è palesato anche nel disprezzo e nella pratica dello scaricabarile con cui lui e i suoi hanno trattato il sindaco di Venezia, il quale ora replica con dignità ferita. Hanno venduto la pelle dell’Orsoni prima di abbatterlo.

Insomma. La nostra lunga marcia si consolida negli intenti al pensiero di come sia diversa la statura morale e democratica del nostro leader Berlusconi.