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RENZI. Il cannibale divora chiunque si avvicina e lo trasforma in mattone del suo regime. Tocca a Sel. Necessità di essere opposizione. Ormai Forza Italia è la sola a dirgli di no

 

Renzi Trick

 

 

Scrive la Stampa in prima pagina, descrivendo l’irresistibile ascesa del proprio idolo Renzi: “Tradizionale carro del vincitore” (Federico Geremicca).

Tradizionale? Stavolta di più. Non si era mai vista una capacità  omogeneizzatrice  di tale potenza frullatrice, accompagnata da poteri forti e politica debole, con le forze anti-sistema (Grillo e Lega) che per Renzi applicano  una deroga speciale, e riconoscono la sua piena legittimità in nome di un risultato elettorale che non c’entra nulla con Palazzo Chigi.

La Lega, di certo sfruttando la gloriosa attitudine manovriera di Calderoli, si fa coprire dal manto di Renzi per qualche concessione alle Regioni (ma non erano le istituzioni più dispendiose e foriere di conflitti?); i Cinque Stelle invocano un incontro con Renzi non in quanto capo del Pd, ma proprio perché lo omaggiano (e lui ringrazia) di premier accreditato costituzionalmente (pazzesco) grazie ad un 40,8 per cento di mele che logica e democrazia impongono di non  confondere con le pere. Ma siamo solo noi ora a dirlo. Anche Sel si taglia in due per correre sul carro. E l’Ncd non ha nessuna intenzione (davvero?) di eccepire sulla barca dell’estrema sinistra.

La somiglianza con un regime comincia a farsi netta. Si ha un regime dove il potere ha tutti pesi dalla sua parte, e cerca di  ingoiare anche chi per convinzioni, programmi e natura non vuole adeguarsi rinunciando ai suoi ideali.

Noi su quel carro o carroccio – vero Calderoli? – del vincitore non ci saliamo. Vedremo che cosa verrà fuori da questo cantiere confuso, con i progetti che cambiano tutti i momenti, e l’unica cosa chiara è il culto non della Repubblica e della democrazia, ma quello della personalità di Renzi.

Noi saremo anche un contrappeso piccolo in Parlamento, anche per causa di una legge incostituzionale che ha ingigantito una differenza dello 0,37 per cento. Ma è un contrappeso tosto.

Faremo le riforme insieme, ma senza consegnargli faustianamente l’anima.

Noi insistiamo. Senza elezione diretta del Presidente della Repubblica, da cui il resto discenda gerarchicamente ordinato, il cantiere delle riforme non costruirà un Paese dove sia più bello vivere. È vero che Renzi si è definito ultima spiaggia, ma non è che questo lo autorizza a tirar su un ecomostro.