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Brunetta: Debiti Pa, “Quante bugie del premier Renzi sui soldi alle imprese”

 

Renzi Pinocchio

Che di Renzi non ci si potesse fidare si è capito subito, quando è partito in quarta impegnandosi a pagare 68 miliardi di debiti della Pubblica amministrazione entro luglio (conferenza stampa del 12 marzo 2014) e dopo solo un giorno (Porta a porta del 13 marzo) già spostava avanti di 3 mesi, al 21 settembre, San Matteo, la deadline”. Così Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, in un editoriale pubblicato da “Il Giornale”.

 

“Ci aspettiamo che la scadenza che il premier si era inizialmente dato venga spostata ancora in avanti. Ma siamo anche convinti che al presidente del Consiglio non manchi la sfrontatezza di dire agli italiani che l’impegno è stato rispettato”.

 

“Caro presidente Renzi, la materia è di importanza fondamentale tanto nei nostri rapporti con l’Europa quanto per il rilancio dell’economia italiana. Se uno spazio di flessibilità (quello per il pagamento dei debiti della Pa) ci è stato concesso nel 2013 fino al 2014, perché poi inizia a operare il Fiscal compact, e il governo non è in grado di utilizzarlo, come puoi pensare che te ne riconoscano degli altri sul Patto di stabilità, attraverso i Contractual arrangements (anche qui ti regaliamo il copyright) che il ministro Padoan va proponendo in giro per il mondo?”.

 

“Per essere credibile nelle richieste che intendi fare all’Europa devi dimostrare innanzitutto di essere in grado di portare a termine gli impegni che hai già preso. Se così non è, sarà difficile ottenere ancora fiducia dall’Ue. L’Europa, come il popolo italiano, ti aspetta alla prova dei fatti. E i fatti finora ti stanno dando dato torto”.

 

“Peccato, perché se tra 2013 e 2014 si fossero pagati tutti i debiti della Pa e si fosse messa a regime la direttiva europea, l’economia italiana sarebbe uscita dalla recessione, come è avvenuto per la Spagna. È prevalsa, invece, la miopia dei burocrati di via XX settembre e l’incapacità politica di Letta prima e tua ora. Altro che chiacchiere, altro che pesciolini rossi”, conclude Brunetta.