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L’unione fa la Forza…Italia

 

Pdl - Forza Italia

 

 

 

La settimana scorsa, nel consueto appuntamento con l’editoriale di Libero, Maurizio Belpietro si è rivolto agli esponenti del Pdl/Forza Italia, esortandoli a restare compatti, perché solo ‘uniti si vince, divisi si perde… Non litigate altrimenti vince la sinistra”. Un monito che condividiamo appieno, confortati da una memoria storica che ci rammenta come ciò che prima si disunisce, pian piano s’indebolisce e spesso si disgrega irreparabilmente.

 

 

 

Se non fosse che il polverone artatamente sollevato intorno alla corrente moderata di destra, chiamando in causa clamorosi attriti tra falchi e colombe, non corrisponda alla realtà dei fatti, bensì, risponde ad un bassa manovra volta a destabilizzare l’ambiente. L’attacco concentrato e multilaterale al partito non può essere un caso e, anzi, avvalora l’ipotesi che si sta cercando di sconfiggere l’avversario non con i metodi canonici, come il responso elettorale, i programmi politici e la qualità dell’azione politica, ma con espedienti alternativi che partono dal tentativo reiterato di decapitarne il leader, Silvio Berlusconi, alla mistificazione delle dinamiche interne agli esponenti del partito; esempio lampante è la forzatura che tende ad identificare la rinascita di Forza Italia come la rinnegazione del Pdl.

 

 

 

Ma dietro a questa rinascita giace invece la consacrazione del ciclo di successi iniziato vent’anni fa, con lo stesso leader indiscusso di allora, Silvio Berlusconi, come hanno via via ribadito tutti gli esponenti del partito. In primis Gelmini, che, in un’intervista successiva al vertice del 25 ottobre, ha rimarcato come “tutti i poteri sono tornati a Berlusconi, visto che esercita la leadership forte del consenso di milioni di italiani”. Sulla stessa linea si è collocato Matteoli, a cui risulta “decisiva la chiarezza nella condivisione di un progetto politico, a cominciare dal riconoscimento della leadership di Berlusconi e della sua difesa davanti all’attacco proditorio che tutto il partito ha il dovere di contrastare”.

 

 

 

Perché se “la discussione e’ doverosa, la lacerazione e’ da pazzi”, ha precisato Gasparri, alla cui affermazione ha fatto eco il ministro Lupi dichiarando che “non ci sarà nessuna scissione”. Perfettamente in sintonia persino Cicchitto, “siamo tutti saldamente con i piedi e con la testa dentro ad un centrodestra alternativo alla sinistra”.

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Ma è il capogruppo Brunetta a sintetizzare la comunità d’intenti del partito:

 

“No, non si farà nessun gruppo autonomo perche’ consentirebbe la vittoria della sinistra e questo non se lo puo’ permettere nessuno all’interno di Forza Italia. Falchi e colombe sono invenzione mediatica? Come diceva Napoleone: ‘bonaparte’. Disuniti si perde. Non ci sono mai state correnti dentro Forza Italia-Pdl”. Se si votasse, se si voterà, quando si voterà, a scrutinio segreto e se passasse la libertà di coscienza, cioè Berlusconi non decaduto, si spacca il Partito democratico”. Alfano sta con Berlusconi. È cosa ben diversa da Fini. Alfano è mio amico!”

 

 

 

 

 

Danilo Stancato

 

Twitter: @DaniloStancato