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Scavi a Pompei e trovi Marmo. Non si tratta di una sensazionale scoperta archeologica, ma del curioso caso di Diego Marmo, nominato nuovo assessore alla Legalità del Comune di Pompei

 

Pompei

Diego Marmo è il nuovo assessore alla Legalità del Comune di Pompei. Dal ventaglio di nomine del neo sindaco Nando Uliano  spicca, o meglio, stona l’investitura dell’ex procuratore aggiunto di Napoli, nonché procuratore capo di Torre Annunziata.

Dopo una lunga carriera nella magistratura, Diego Marmo era da poco in pensione. Tuttavia deve la sua notorietà ad un triste episodio legato al famoso “Processo Tortora”, uno dei casi più vergognosi di malagiustizia in Italia, non l’unico purtroppo.

Tortora

La requisitoria che l’allora pm imbastì contro l’avvocato dell’innocente Enzo Tortora ed il suo assistito è passata alla storia per ferocia e infondatezza:

 “Lei difende un imputato che è diventato deputato con i voti della camorra… I dissociati rischiano la pelle, ma voi non avete alcun rispetto per la vita umana!” (1 luglio 1985).

L’esito del processo, che vide Tortora assolto dopo anni di infamità pronunciate sul suo conto (che probabilmente ne accelerarono la dipartita), dimostrò che le accuse provenienti dalla Nuova Camorra Organizzata contro il famoso presentatore erano false.

Enzo Tortora fu rilasciato nel 1986, pochi mesi prima di morire.

Se la storia ha, tardivamente ma pienamente, riabilitato Enzo Tortora, sembra aver chiuso un occhio sugli errori grossolani e sul discutibile e fallimentare modus operandi dell’allora pm Marmo durante il processo.

All’investitura di assessore alla Legalità del Comune di Pompei, infatti, Marmo accorpa anche le deleghe alla “Difesa del patrimonio archeologico e ambientale”. Andrà a rivestire un ruolo cruciale per il presente ed il futuro del Comune di Pompei, il più grande sito archeologico al mondo.

marmo

Sulla vicenda è intervenuta, tra gli altri, anche Rita Bernardini, segretario dei Radicali italiani nonché fra i protagonisti del docufilm di Ambrogio Crespi su Enzo Tortora, “Una ferita italiana”

Tutti gli accusatori del radicale e liberale Enzo Tortora, hanno fatto carriera, anziché pagare per i loro errori e oggi dobbiamo assistere alla squallida sceneggiata dell’Associazione Nazionale Magistrati che si straccia le vesti di fronte alla proposta di chi vuole finalmente che sia introdotta nel nostro ordinamento una seria responsabilità civile dei magistrati già decisa 24 anni fa dal popolo italiano con il referendum popolare del 1987. Siamo in Italia, il Paese del mancato rispetto delle regole – ha concluso Rita Bernardini – e forse non è un caso che il Dott. Diego Marmo a Pompei abbia ottenuto la delega alla legalità”.

Non è forse un semplice caso, come sottolinea la Bernardini. E’ uno strano caso. Curioso.

Curioso che la carriera extragiudiziaria di Diego Marmo sia decollata quando la sua carriera nella magistratura è stata macchiata da un episodio così grave.

Danilo Stancato

Twitter: @DaniloStancato