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Brunetta: Governo, “Letta passi da parole a fatti e convochi cabina di regia”

 

Letta, Italia umiliata dal Pdl

 

“Fin dal giorno della fiducia alle Camere, il presidente del Consiglio, Enrico Letta, ha tenuto a sottolineare ‘il ruolo centrale del Parlamento’ e la necessità di ‘luoghi permanenti di codecisione’.

 

Allo stesso modo, fin dalla sera dell’approvazione della Legge di stabilità in Consiglio dei ministri, tanto il presidente Letta quanto il ministro Saccomanni hanno aperto a modifiche e completamenti in Parlamento.

 

Da ultimo oggi, a Radio Anch’io, il presidente Letta si è detto nuovamente pronto a ‘discutere della Legge di stabilità in Parlamento’.

 

Tanti buoni propositi. Bene ribadirli con frequenza, ma ciò non vuol dire che si realizzino. A due settimane dal varo del principale provvedimento economico-finanziario dell’anno e dopo le gravi critiche emerse da tutte le audizioni, infatti, quel luogo permanente di codecisione, alias ‘cabina di regia’, non è stato ancora convocato, nonostante le richieste giunte da tutti i partiti di maggioranza. Convocazione della cabina di regia, ricordiamo, chiesta per difendere i saldi e il rigore finanziario e per impedire l’assalto alla diligenza.

 

Di che cosa ha paura Letta? Di passare dalle parole ai fatti?

 

Se la cabina di regia partisse davvero, allora chiederemmo al governo che cosa impedisce di chiudere già nei prossimi 2 mesi l’accordo bilaterale con la Svizzera per il rientro dei capitali, in modo tale da avere subito contezza di quando e quante risorse arriveranno nelle casse dello Stato, sia una tantum che a regime.

 

Se la cabina di regia partisse davvero, allora chiederemmo al governo di rendere noto il metodo di calcolo, i presupposti giuridici, finanziari e teorici che hanno portato il comitato di esperti (di Banca d’Italia) a valutare tra 5 e 7 miliardi il capitale di Banca d’Italia, nonché la pubblicazione, per chiarezza e trasparenza, dei documenti relativi ai lavori istruttori.

 

Se la cabina di regia partisse davvero, chiederemmo, altresì, al governo di attuare vendite del patrimonio pubblico almeno per 1 punto di Pil (16 miliardi) all’anno, come programmato dall’ex ministro Vittorio Grilli, e non per i miseri 500 milioni attualmente previsti dalla Legge di Stabilità del ministro Saccomanni.

 

Se la cabina di regia partisse davvero, infine, chiederemmo al governo di accelerare ulteriormente i pagamenti dei debiti delle PA e di prevedere ulteriori possibili forme di finanziamento da parte del sistema bancario e delle società di factoring, da attivare mediante semplice concessione di garanzia da parte dello Stato su debiti certi, esigibili ed ormai definitivamente accertati dalle procedure già poste in essere. Chiediamo troppo?”.