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BERLUSCONI. Sui diritti civili degli omosessuali, obiettivi ragionevoli. Libertà e coscienza. Quali priorità. Il primato della famiglia naturale

 

Berlusconi

 

 

La dichiarazione di Silvio Berlusconi  è limpida: “Quella per i diritti civili degli omosessuali è una battaglia che in un Paese davvero moderno e democratico dovrebbe essere un impegno di tutti. Da liberale, ritengo che attraverso un confronto ampio e approfondito si possa raggiungere un traguardo ragionevole di giustizia e di civiltà”.

Chiaro il significato: il centro sono i diritti delle persone, che valgono per tutti, e non possono essere compressi sulla base delle preferenze sessuali. Guai all’intolleranza, alla discriminazione. Nessuna penalizzazione per chi viva convivenze e affetti di sua libera scelta.

Nessun rovesciamento di prospettiva. Tutte le persone sono uguali. Hanno identici diritti. Guai se non fosse così.

Che cosa comporta questo?

Un accoglimento di istanze elementari che sanciscano diritti e doveri delle coppie di fatto.

Senza che questa definizione di status sociale costituisca una  relativizzazione del primato della famiglia naturale e dell’obbligo dello Stato di sostenere quelle con figli, specialmente se numerosi.

Nessuna  messa in questione o addirittura un ribaltamento dunque dell’articolo 29 della Costituzione (“La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio”) e dell’articolo 31 (“La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose”).

I tempi però impongono – anche la Chiesa guidata da Papa Francesco lo riconosce – l’apertura di un dibattito sereno per raggiungere obiettivi “ragionevoli” nella considerazione delle esigenze di solidarietà e tutela reciproca in legami affettivi di persone di qualunque orientamento.

Certo all’interno di una libertà di coscienza che in campi di questa delicatezza antropologica ed etica sempre è stata salvaguardata in Forza Italia.

A titolo di contributo al dibattito, proponiamo qui la relazione illustrativa e l’articolato della proposta di legge sottoscritta da numerosi parlamentari del Pdl nel corso della scorsa legislatura, e che fu elaborata e sostenuta dai ministri Brunetta e Rotondi. Si chiama Di.Do.Re.

E mette sullo stesso piano diritti e doveri di persone conviventi, “senza oneri per lo Stato”, e preservano il primato della famiglia naturale.