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Il Congresso Nazionale dell’ ANM all’insegna degli attacchi a Berlusconi

 

Giustizia

 

 

 

Il “XXXI Congresso Nazionale dell’ANM (Associazione Nazionale Magistrati)” si è chiuso domenica 27 ottobre scorso tra le polemiche. Le dichiarazioni rilasciate (spontaneamente) da più esponenti della magistratura hanno palesato un minimo comun denominatore: l’odio delle toghe nei confronti di Silvio Berlusconi.

 

 

 

Peccato che la manifestazione non doveva essere un evento pubblico contro il leader di Forza Italia, ma una convention ‘con l’ambizione di formulare proposte concrete per restituire efficienza al servizio giustizia nell’interesse esclusivo dei cittadini’ . Niente di tutto questo.

 

Ha esordito il segretario dell’ ANM, Carbone dichiarando che “l’incandidabilità di chi è stato condannato in via definitiva a più di due anni, è una questione etica. […] La magistratura a volte è obbligata a intervenire”, seguito dal Procuratore capo di Milano Bruti Liberati, protagonista dell’infelice uscita “Sarkozy quanto ad atteggiamenti antistituzionali ne ha da fare di strada. Noi siamo andati molto, ma molto avanti, possiamo dare qualche lezione”.

 

La replica del Pdl non si è fatta attendere e la condanna è stata unanime, soprattutto perché la magistratura dovrebbe fare dell’imparzialità un pilastro della propria esistenza. L’aspetto più inquietante di tutta questa vicenda è forse il contenuto della controreplica del presidente Sabelli, secondo il quale “l’attribuzione alla magistratura di pregiudizi di carattere ideologico costituiscono non soltanto un oltraggio rivolto all’ordine giudiziario, ma anche un grave pericolo per il sistema democratico”.

Toghe

 

 

 

Se c’è un oltraggio ravvisabile è quello perpetrato ai danni di Silvio Berlusconi, accusato più volte di additare la magistratura come parziale e politicizzata; accusato, cioè, di dire la verità.

 

Danilo Stancato

 

Twitter: @DaniloStancato