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BERLUSCONI. Rilancia Forza Italia oltre le riforme istituzionali. Per quelle chic Renzi ha già i numeri e noi rispettiamo i patti. Facciamole in fretta e si passi subito alle questioni più serie. Con la sua leadership indiscussa e riforme shock

 

 

 

 L. elettorale: Berlusconi, con premio 15% noi maggioranza

 

 

Berlusconi ieri ha chiuso nello sgabuzzino delle scope le polemiche e le liti da spogliatoio, e ha portato sul campo, per la partita vera, la squadra di Forza Italia.

Certo, le riforme istituzionali così com’erano state originariamente formulate da Renzi e Boschi sono state migliorate drasticamente grazie anche alle critiche costruttive espresse legittimamente dai parlamentari, e portate avanti nelle trattative da Romani e Verdini, dunque rien ne va plus, a livello di partito e di gruppi parlamentari, quanto a dialoghi con governo e Pd.

La parola, e il voto, passa ora all’Aula di Palazzo Madama, poi di Montecitorio.

Forza Italia è fedele ai Patti: Senato e Italicum. La disciplina, come detto e arci-detto su “Il Mattinale”, è una questione seria nei partiti e nei gruppi parlamentari: non è un uzzolo autoritario, ma la regola di ogni battaglia in nome della nostra gente.

Teniamo presente che le nostre prese di posizione degli scorsi giorni, in primis di Silvio Berlusconi e del capogruppo Brunetta, non sono state messe nel  cassetto dei sogni. In primis l’elezione diretta del Capo dello Stato.

Questa proposta organica  ha raccolto il consenso di tutto il centrodestra, e  non è più un satellite che gira luminoso intorno a Marte, ma è sceso in terra: tant’è vero che il ministro Boschi sulla prima pagina dell’“Avvenire” di oggi apre “a sorpresa” (dice il giornale dei vescovi) al presidenzialismo.

Insomma: il rispetto dei Patti (che confidiamo sia reciproco) consente di alzare la posta del cambiamento con un credito di fiducia reciproco tra Forza Italia e Forza Renzi (che il Pd segua compatto, non appare molto evidente).

Ora per la nostra squadra si tratta di affrontare immediatamente quello che in tutti questi mesi ci è stato più a cuore: lo stato comatoso dell’economia italiana.

La delega formale consegnata da Berlusconi al Presidente Brunetta significa conferma del giudizio sulle cure totalmente inadeguate e persino  velenose che al corpo del Paese ha iniettato questo governo Renzi, in continuità tassaiola con i precedenti di Monti e Letta.

Usciamo dall’incontro di ieri più forti. Berlusconi ha mostrato una tempra di combattente stupefacente data la persecuzione che gli tocca sopportare per conto di tutti noi, proprio a causa degli ideali che insieme portiamo avanti.

La battaglia per la giustizia che lo riguarda, è nostra, della nostra gente, dell’Italia che ha cuore la giustizia. Di certo anche rinfrancato dalla demolizione mirabile che ieri il professor Coppi ha fatto di tutto l’impianto accusatorio, di fatto – con il dovuto rispetto – ridicolizzandolo.