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EUROPA. Gli errori di Renzi. Dal discorso fumoso all’impuntatura sulla Mogherini. Fa del male alla pace e danneggia il nostro Paese. Lo dice pure Prodi

 

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Ha parlato chiaro il premier Renzi in Europa. Ha scandito parole precise. Queste: “L’obiettivo dell’Italia non è avere una poltrona”. Sarà vero?

Il riferimento è, con tutta evidenza, alla nomina di Federica Mogherini quale Alto rappresentante della politica estera europea. Da diverse settimane infatti non si parla d’altro, proprio nel momento in cui l’Italia, grazie alla guida del semestre di Presidenza Ue iniziato questo mese, potrebbe giocare un ruolo fondamentale sullo scacchiere internazionale.

Invece si registra lo stallo totale, mentre il premier continua a respingere, con l’ipocrita finzione che non è mai stata formulata, l’ipotesi Letta e ad impuntarsi sulla persona della Mogherini.

I rancori personali stanno danneggiando contemporaneamente Europa e Italia, e pure la pace. Complimenti. Il ritardo in sé nella composizione della Commissione, la cui colpa ricade su Renzi, comunque vada, è negativo, come ricorda Romano Prodi. Il semestre italiano di fatto perde due mesi per impostare le sospirate riforme del trattato e della Banca centrale europea.

Due almeno gli scenari possibili:

  1. 1.    Se la Mogherini verrà nominata Miss Pesc, l’Italia dovrà inevitabilmente rinunciare ad altre nomine di certo strutturalmente più importanti.
  2. 2.    Nel caso in cui la nomina della Mogherini non andasse a buon fine, il nostro Paese si troverebbe ad avere un ministro degli Esteri delegittimato in sede europea, e quindi sostanzialmente incapace di rappresentare l’Italia nel mondo.

Così Antonio Tajani, vicepresidente dell’Europarlamento, in un’intervista rilasciata oggi al “Corriere della Sera”: “L’Alto rappresentante non incide su tante scelte importanti della Commissione.

Io sono stato nominato dopo una lunga carriera da eurodeputato. Renzi deve capire che l’Europa non è Firenze”.

E ancora: “Non ne faccio una questione di partito. Mi interessa quello che è utile per l’Italia. Vedo troppi giornalisti inginocchiati davanti al premier”.

Vari editorialisti cominciano, dinanzi al cielo insanguinato dell’Ucraina, a domandarsi se questa ostinazione di Renzi, che genera ormai irritazione a Bruxelles, dopo gli applausi alla riscoperta di Ulisse e di Telemaco, non sia prova del fatto che sia unfit, inadeguato.

E anche Napolitano – che ha un debito con Letta, per il trattamento che gli ha fatto subire da Renzi con l’#Enricostaisereno – appare poco felice di questo modo di fare, arrogante e senza costrutto, del giovane pupillo.

Intanto l’Italia continua a perdere il suo prestigio.