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IL MATTINALE (FI): PER ULTIME DUE RIFORME COSTITUZIONALI PERCORSI SVILUPPATISI IN INTERA LEGISLATURA

 

Parlamento

“L’Aula del Senato sarà oggi protagonista dei primi voti in merito al ddl di riforma costituzionale, e il Premier Renzi si affretta a dichiarare: ‘Non credo che questo Paese sia nelle mani di una minoranza che vuole fare ostruzionismo’, puntando a chiudere entro la fine di luglio. E’ bene però ricordare al Presidente del Consiglio, che le riforme costituzionali non sono un disegno di legge qualsiasi, a cui possono essere applicati tutti gli strumenti e i meccanismi che la maggioranza ha a disposizione per portare avanti il proprio programma di Governo. Una riforma costituzionale necessita di un percorso complesso e approfondito, teso a tutelare tutti gli equilibri del nostro sistema istituzionale, quei pesi e contrappesi fondamentali affinché la riforma possa essere davvero positiva per il Paese”. Lo scrive ‘Il Mattinale’, la nota politica redatta dallo staff del gruppo Forza Italia della Camera dei deputati.

“La storia ci insegna, in particolare nelle ultime due riforme costituzionali approvate nel 2001 e quella del 2005, che si tratta di percorsi sviluppatisi nell’arco dell’intera legislatura. La riforma del 2001 ha avviato il proprio iter alla Camera il 14 aprile 1999, per essere approvata definitivamente dal Senato l’8 marzo 2001, quella del 2005 ha invece iniziato il proprio percorso (un po’ più tortuoso) al Senato il 23 ottobre 2003, per essere approvata definitivamente il 16 novembre 2005; in questo caso, l’Aula del Senato in prima lettura fu impegnata ininterrottamente per due mesi (dal 22 gennaio al 25 marzo 2004) per un totale di 34 sedute (tra antimeridiane e pomeridiane)”.

“Il Governo ha sempre avuto un ruolo importante e decisivo nella spinta propulsiva alle riforme, attraverso una propria iniziativa legislativa dopo una riflessione al proprio interno, e rispettando comunque i tempi del percorso parlamentare dei disegni di legge costituzionale, senza mai porre la questione di fiducia, o mettendo in atto meccanismi di compressione della discussione”.

“Il Regolamento della Camera garantisce e tutela a pieno l’iter parlamentare e il dibattito sulle riforme costituzionali: il Regolamento esclude infatti per i progetti di legge costituzionale la dichiarazione d’urgenza (art. 69) nonché il procedere per votazioni riassuntive o per principi e, quindi, attraverso la segnalazione degli emendamenti (art. 85-bis)”.

“La discussione è quindi garantita dalle stesse regole procedurali con un ampio percorso dialettico, a cui maggioranza e opposizioni sapranno dare un fattivo contributo. Perché in questo caso, più che di ‘minoranza che vuole fare ostruzionismo’, il Premier Renzi dovrebbe riflettere sull’altra faccia della medaglia: se ad essere in ballo è l’assetto istituzionale con pesanti ricadute sull’economia e sulla produttività del Paese, le minoranze magari vorrebbero vedere riconosciuto i propri diritti di esercizio dell’attività parlamentare, per contribuire a migliorare il progetto di riforma”, conclude ‘Il Mattinale’.