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Emergenza carceri. I detenuti costretti ad elemosinare cure e assistenza medica

 

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E’ sempre e solo questione di giustizia. Basta vedere lo stato drammatico in cui versano le carceri italiane per rendersi conto del livello di civiltà del nostro Paese.

Da tempo, i detenuti di parecchi penitenziari italiani stanno denunciando una grave situazione: la mancanza di cure e assistenza medica, lo stato di totale abbandono da parte di figure professionali che invece dovrebbero assisterli.

Non è questione di poco conto, riconducibile al sol fatto della scarsità di mezzi economici. Qui si tratta di intervenire; e di farlo in fretta.

“Le medicine dobbiamo comprarle noi – denuncia Vincenzo Manco, un detenuto del carcere di Fuorni – qui non ce ne sono e c’è anche chi non può permettersele perché le famiglie non hanno soldi e qui non ci assegnano lavori. La situazione è tale che, Poggioreale, in confronto, è un albergo a cinque stelle”.

Sul tema è intervenuto il leader dei Radicali italiani Marco Pannella, costretto ad interrompere lo sciopero della fame per le gravi condizioni in cui si trova. Ma occorre che la mobilitazione sia generale. Per questo sempre Pannella ha invitato Berlusconi ad adottare lo strumento referendario “se davvero vuole intestarsi la riforma della giustizia”.

Resta da vedere quali forze politiche saranno pronte a mostrare la sensibilità necessaria per intervenire su un argomento così delicato, nell’attesa che anche il governo guidato da Matteo Renzi faccia sentire la propria voce.

Angelica Stramazzi

TW@AngieStramazzi