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“AGENDA BERLUSCONI”. Abbiamo definito così la proposta avanzata dal leader di Forza Italia a tutti i partiti del centrodestra. Una piattaforma comune per costruire il futuro. L’Agenda Berlusconi è l’unica in campo, l’unica credibile. Quelle di Renzi sono vuote, finte, strumentali

 

Silvio Berlusconi ospite a "Otto e Mezzo"

La lettera del Presidente Silvio Berlusconi è l’unico fatto nuovo della politica italiana di questi ultimi mesi. Da una parte abbiamo Renzi e le sue riformette: agende vuote e finte per quanto riguarda l’economia, agende strumentali quelle legate alle riforme istituzionali.

Dalla parte opposta abbiamo Berlusconi, il suo doppio profilo da statista e da leader di popolo e il suo progetto politico per il centrodestra del futuro. Una vera e propria “Agenda”, l’unica in campo, l’unica credibile, l’unica in grado di dare una prospettiva di ampio respiro ad un popolo, quello dei moderati, disorientato ma pronto, ne siamo certi, a tornare in prima linea.

Berlusconi nella sua lettura analitica dei fatti è stato chiaro: “In Italia centrodestra e centrosinistra sono competitivi, e quindi è possibile un bipolarismo maturo, di tipo europeo, solo se il centrodestra è capace di darsi un assetto unitario”.

“Negli ultimi anni – ha sottolineato – il cammino politico del centrodestra in Italia ha visto prevalere le tendenze centrifughe. (…) Credo di non sbagliarmi asserendo che siano state ragioni di metodo più che di merito. Non è venuta meno cioè la condivisione di valori fondanti, in nome della quale dal 1994 al 2006 abbiamo compiuto insieme un percorso importante, sia al governo che all’opposizione”.

La nostra area politica è ancora quella maggioritaria nel Paese. “Le ragioni della disaffezione di una parte significativa dell’elettorato di centrodestra – ha analizzato Berlusconi – sono complesse, ma una delle principali è certamente la nostra divisione, l’esasperazione dei particolarismi, le scelte di convenienza e la sensazione di debolezza e di confusione che ne deriva”.

L’invito e il progetto. A questo punto, per superare le divisioni che tanto ci hanno danneggiato, il Presidente Berlusconi propone la costruzione di una piattaforma comune. “Sono convinto – ha detto – che sia giunto il momento di riprendere, per gradi e nel rispetto delle storie di ciascuno, la strada per costruire non un cartello elettorale, che non servirebbe a nulla, ma una piattaforma politica comune in vista delle prossime scadenze elettorali”.

Tenendo ben saldi e ben individuabili i nostri tratti distintivi: la centralità della persona, dell’uomo, del cittadino rispetto allo Stato, la richiesta pressante di uno Stato più leggero e quindi anche più efficiente, che imponga meno tasse e meno burocrazia e garantisca più libertà.

 

L’Agenda Berlusconi, dunque, per uscire dalle sabbie mobili e per dare slancio ai prossimi mesi. Una piattaforma comune per dare una reale alternativa ai cittadini italiani, alle loro speranze, ai loro bisogni.

Da una parte c’è Renzi, con i suoi slogan, con le sue battute, con le sue promesse non mantenute, con le sue immaginifiche riforme, con le sue marchette elettorali, con il suo pilatesco correre correre correre per nascondere i fallimenti, con le sue inutili passerelle mediatiche.

Dalla parte opposta ci siamo noi. C’è Berlusconi. Ci sono i moderati. Con programmi e progetti seri e realizzabili. Con una leadership forte e determinante, con una chiara idea di ciò che vogliamo per il futuro di questo nostro Paese.

I prossimi mesi, ahinoi, saranno estremamente difficili per le famiglie e per le imprese italiane. Se il buon giorno si vede dal mattino, Matteo Renzi e il suo fragile esecutivo non saranno in grado di far fronte alle emergenze che dovranno essere affrontate. Il premier scapperà, come ha sempre fatto in questi mesi, farà altri annunci, altre conferenze stampa con pesciolini o cagnolini (tanto per cambiare un po’ il menù), e continuerà a rilanciare la palla in avanti, aspettando non si sa cosa.

Dovremmo essere pronti, in ogni momento, a prenderci sulle spalle la gravosa situazione nella quale ci troveremo. Non tra 1000 giorni, caro Angelino, ma molto molto prima. Apriamo il nostro cantiere, costruiamo bullone dopo bullone la nostra struttura alternativa e teniamoci pronti a tutto. Già dai prossimi mesi.