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GOVERNO. Non è in grado di risolvere i problemi del Paese. Berlusconi e Forza Italia in campo, con lungimiranza e responsabilità, pronti a dare una mano per attraversare il deserto che ci aspetta in autunno.

 

CDM IDEALE RENZI

Tutto bene, andiamo avanti, gli oppositori pensano solo alla poltrona, se serve riforme a Palazzo Madama fino a ottobre. Questo, in sintesi, il pensiero del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, dopo la drammatica giornata di ieri.

Avanti tutta, avanti con il muro contro muro come se il destino del mondo fosse appeso alle questioni di lana caprina relative al nostro Senato della Repubblica.

Il governo sta procedendo con strappi, minacce, ultimatum, bracci di ferro, “tagliole”, “canguri”, contingentamenti, e chi più ne ha più ne metta. Strumenti e atteggiamenti legittimi e meno legittimi, ma tutti fortemente limitanti della democrazia parlamentare. Ed in un processo di revisione della Carta costituzionale tutto ci vorrebbe fuorché inutili e dannosi atti di forza.

Il Presidente Silvio Berlusconi, e Forza Italia con lui, mantiene gli accordi. Per noi i Patti sono sacri. Ma a questo punto, in questa desolante deriva autoritaria, ci permettiamo di chiedere: ma riformare così la Costituzione ha davvero un senso?

Da questa nota politica abbiamo più d’una volta invitato il premier Renzi alla ragionevolezza, al dialogo, al confronto anche aspro ma schietto e sincero con coloro che non condividono questo percorso riformatore. Sinora i nostri appelli sono rimasti lettera morta. Nessuna apertura da un governo che si sta dimostrando debole e per questo ancor più aggressivo nei rapporti con il Parlamento, nonostante il viso angelico e sorridente del ministro Boschi.

Il cosiddetto lodo Chiti, illustrato ieri a Palazzo Madama dall’omonimo senatore del Partito democratico, poteva rappresentare un primo tassello per costruire un percorso alternativo e, in parte, condiviso anche con i più arcigni nemici del ddl Boschi. Niente. Si è preferito far da soli. Chi fa da sé fa per tre… Ma non sempre proverbi, battute e filastrocche sono l’antidoto per risolvere i problemi, caro Renzi.

Noi del Patto del Nazareno siamo contraenti e parte attiva. Ci sono cose che ci piacciono, altre che non ci convincono per nulla, altre ancora che avremmo preferito migliorare. Ma punto. Un compromesso è pur sempre un compromesso.

Ma se il governo aveva intenzione di dialogare davvero con Sel e di aprire a possibili modifiche al testo base, come poteva pretendere che la senatrice De Petris e i suoi ritirassero i loro innumerevoli emendamenti avendo in mano un pugno di mosche? Non lo avrebbe fatto nessuno, probabilmente non lo avremmo fatto neanche noi se ci fossimo trovati, su questo tema specifico, dall’altra parte della barricata.

E allora, serve chiarezza: l’esecutivo ha voglia di dialogare? Le modifiche sono da mettere in conto? Oppure, per dirla con Pirandello: “Così è (se vi pare)”? Punto e basta! La Boschi lo dica ai senatori maratoneti “sequestrati” per chiudere tutto prima dei bagni ferragostani. Lo dica al Paese. Ci si mette l’anima in pace e si vada avanti. Ma la chiarezza è d’obbligo.

 

Si vada avanti, per l’appunto. In un percorso accidentato e reso impervio da strettoie e tornanti a gomito. Dietro la prossima curva c’è l’amaro autunno che ci attende. I conti pubblici disastrati, la certa (checché ne dicano le seconde linee del governo) manovra correttiva, altri sanguinari strumenti che descriviamo nel dettaglio in un editoriale ad hoc di questo “Mattinale”, e tutti gli indicatori economici che all’unisono ci mostrano il pollice verso.

Ma ad essere condannati non saranno, come accadeva nell’Antica Roma, i gladiatori che deludono l’Imperatore. Ad essere condannati al sangue, al sudore e alle lacrime saranno i cittadini italiani, le imprese, i liberi professionisti, i pensionati, i giovani in cerca assatanata di lavoro. Ad essere condannata sarà la speranza della ripresa, che il governo ci vende da mesi e mesi sapendo di mentire e celando le copiose smentite che continuano inesorabilmente ad arrivare.

Il governo si faccia aiutare, Renzi non faccia lo struzzo. Ammetta le difficoltà e chieda collaborazione alle forze politiche responsabili. Berlusconi e Forza Italia sono in campo, con lungimiranza, pronti a dare una mano per attraversare il deserto che ci aspetta. Pronti a dare un sostanzioso contributo. L’Italia è il Paese che amiamo e non ci sono divisioni politiche che tengano se lo scopo finale della nostra azione potrebbe essere quella di aiutare il Paese. Ma occorre, prima di tutto, che lo struzzo tiri fuori la testa da sotto la sabbia e guardi finalmente in faccia la realtà.