Socialize

BRUNETTA. Intervento in Aula a seguito dell’informativa urgente del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan sulla spending review e i conti pubblici

 

 

 Rb 11

Poco fa in quest’Aula abbiamo assistito ad un qualcosa di una gravità istituzionale mai vista.

Non so se lei ha potuto ascoltare. Il presidente della commissione Bilancio, eminente esponente della maggioranza, in conflitto con il governo e in conflitto con la Ragioneria generale dello Stato. Una situazione di questo genere non si era mai vista in quest’Aula in maniera così forte, eclatante e dura. Ministro Padoan ha niente da dire a questo riguardo?

Ministro Padoan, ha niente da dire sui continui conflitti istituzionali che noi possiamo constatare tutti i giorni, sul caos che si produce nelle Commissioni, in quest’Aula? Sulle voci delle dimissioni del Ragioniere generale dello Stato, delle Sue dimissioni, sulla mancanza di coordinamento all’interno del governo, tra Presidenza del Consiglio dei ministri, Ragioneria generale dello Stato e Ministero dell’Economia e delle Finanze? Ha niente da dire a questo riguardo, professor Padoan? Pier Carlo, hai niente da dire?

Ho chiesto con determinazione e insistenza che il ministro venisse a riferire in quest’Aula dopo le dichiarazioni, anche qui molto gravi, del commissario alla Spending Review. E devo dire ho trovato grande consenso all’interno della Capigruppo, perché quelle dichiarazioni, riguardanti proprio l’ultima vicenda della Commissione bilancio – tanto per intenderci ‘quota 96’ -, erano molto gravi e avevano prodotto grande turbamento. Avevo chiesto che venisse qui, professor Padoan, perché ci potesse fare chiarezza, fare un’operazione verità. Non ho sentito nulla di tutto questo.

Ancora una volta la sua relazione è stata esoterica, incomprensibile, non si è capito assolutamente nulla. La gente non ha capito assolutamente nulla. Sfido un cittadino medio a dire se da questa relazione ha capito qualcosa su quello che sta succedendo in Italia. Non abbiamo capito nulla sull’andamento della congiuntura, siamo in recessione tecnica, due trimestri consecutivi con il segno meno. Lo insegniamo ai primi anni dell’università, ma non è questo il punto. È che la gente ha paura, gli imprenditori non investono, le famiglie non consumano, la gente ha paura e Lei non ha dato una risposta alla gente, dopo quello che abbiamo visto e sentito ieri dopo i dati Istat. La gente ha paura anche per l’andamento dei conti pubblici.

Ha un bel dire il suo Presidente del Consiglio! 0,2, 0,4, 0,8, 1,2, è la stessa cosa? Forse non si è reso conto della sua battuta, forse dovremmo proporre alla Sapienza, dopo Schettino, di chiamare anche Renzi per una lectio magistralis sull’economia.

Oggi siamo a -0,2% nel secondo trimestre, vale a dire un acquisito di -0,3% sull’anno, il che vuol dire che se tutto va bene siamo rovinati, come diceva una battuta. E Lei insegna che sulla base del dato del Pil previsto si costruiscono i conti pubblici, si costruisce tutto, si costruisce il gettito, si costruiscono le previsioni delle entrata, si costruiscono le previsioni delle uscite.

Sbagliare di 0,8 non è indifferente, vuol dire che salta tutto, specie se a questo ‘salta tutto’ poi aggiungiamo il fallimento di politiche attuali e del recente passato. Sulla spending review Cottarelli non è il solo che ha fallito, hanno fallito anche quelli prima di lui. Se a questo aggiungiamo il fallimento sulle liberalizzazioni, sulle dismissioni. Ce lo ricordiamo tutti l’1% di dismissioni dell’ottimo Grilli? Neanche un euro è stato dismesso, nulla è venuto, altro che 16 miliardi di euro.

Beh, abbiamo la possibilità di fare una previsione assolutamente negativa anche su queste altre poste. Ne conseguirà, professor Padoan, un 2014 nero. Ma Lei sa che se il 2014 è nero questo darà un trascinamento negativo anche al 2015? Non spiego a Lei cos’è un trascinamento. È l’eredità negativa di un anno sui primi trimestri dell’anno successivo.

Quindi con questi dati non solo noi chiudiamo male il 2014, ma ipotechiamo negativamente il 2015. Il che vuol dire disoccupazione crescente nel 2014, disoccupazione crescente nel 2015, e solo se ci sarà un’inversione di tendenza duratura, di almeno un anno nel 2015-2016, noi potremmo vedere la luce occupazionale, con qualche segno più, tra il 2016 e 2017. Glielo va a spiegare Lei questo ai nostri giovani, professor Padoan?

Per questa ragione dico: come si fa, di fronte a queste considerazioni, a far finta di nulla? Come si fa a dire ‘1000 giorni’, ‘5 provvedimenti’? Questo governo si sta caratterizzando per il peggior governo in termini di qualità della legislazione. Robaccia.

Robaccia che siamo costretti ad approvare a suon di voti di fiducia: 3,2 al mese, sono andato a contarli, 3,2 voti di fiducia al mese per approvare della robaccia mai vista nella nostra storia parlamentare. Da ultimo il decreto Madia sulla pubblica amministrazione. L’ha letto, professor Padoan? Ha letto le schifezze in esso contenute? Ma dove vogliamo andare, professor Padoan? Dove vuole andare questo governo?

Forse un’autocritica, una pausa sarebbe necessaria. Fermatevi, riflettete, chiedete consiglio. Andare avanti così non serve a voi, non serve al Paese.

 

 

 

RENATO BRUNETTA