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BERLUSCONI. Unica speranza per il Paese. Leader di popolo, statista, federatore del centrodestra che verrà

 

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E’ brutto dire l’avevamo detto. Eppure i lettori de “Il Mattinale” l’avranno visto scritto decine di volte negli ultimi mesi. Abbiamo sempre sostenuto ciò che ritenevamo, e riteniamo, essere una palese verità: il Paese è in grave difficoltà, e per provare a rilanciarlo ci vogliono interventi convinti e decisi.

 

Ieri l’Istat ha certificato la recessione tecnica. Il 2014 sarà negativo, e trascinerà la sua eredità negativa anche al 2015, che partirà dunque già azzoppato.

In questi primi mesi di Renzi al governo abbiamo avuto un grande problema, una grande ambiguità. Il premier, il governo, i giornaloni, hanno dato grandissima enfasi alle riforme istituzionali (che servono, per carità!) ed hanno sviato l’attenzione e l’azione dall’economia e dalle cose reali di cui ha bisogno, subito, il Paese.

Che se ne fanno gli italiani di un Senato nuovo di zecca e di una riforma che entrerà in vigore nel 2018? Che se ne fanno i cittadini di una nuova legge elettorale se poi Renzi dice che dal primo settembre partono i suoi mille giorni?

Le riforme istituzionali, spiace constatarlo, non hanno consenso nel Paese e neanche in Parlamento. Abbiamo visto in queste settimane le enormi difficoltà che il governo sta incontrando a Palazzo Madama.

L’incidente di ieri (governo sconfitto per la seconda volta, in questo caso su un emendamento presentato da Sel) significa che con il voto segreto non c’è maggioranza sulle riforme. Anche con il soccorso di Forza Italia, sempre responsabile e fedele al Patto del Nazareno, non ci sono i numeri al Senato. È un dato di fatto!

Può un leader, un Presidente del Consiglio, andare avanti come se nulla fosse? Ignorando i segnali del Parlamento e del Paese? Tralasciando i problemi delle famiglie italiane? Usando ancora una volta la tecnica del rilancio del ‘faremo faremo faremo’?

Bisogna dirlo con forza, prima che sia troppo tardi: il governo Renzi non ha dato il giusto peso alle riforme strutturali, a quelle che realmente servivano.

E le riforme approvate sono di cattivissima qualità. Questo governo non risolve i problemi del Paese, e neanche ci prova.

In questo quadro desolante il Presidente Silvio Berlusconi resta l’unica speranza. Leader di popolo, statista, federatore del centrodestra che verrà. Forza Italia ha un “Piano”, un progetto riformatore articolato e convincente.

Forza Italia dice che la nostra economia ha bisogno di crescita, ha bisogno di lavoro, ha bisogno di giovani imprenditori motivati, ha bisogno di tornare a guardare con ottimismo al futuro. Ha bisogno di interventi choc, subito!