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‘IL MATTINALE’ (PDL): LAVORO, “L’OCCUPAZIONE NON SI CREA PER DECRETO”

 

 

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“L’occupazione non si crea per decreto. È un vecchio adagio liberale che nel recente flop del bonus assunzioni ha avuto una conferma inequivocabile”. Lo scrive “Il Mattinale”, la nota politica redatta dallo staff del gruppo Pdl della Camera dei deputati.

 

“Il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, aveva presentato in pompa magna lo scorso 26 giugno lo stanziamento di 794 milioni di euro per il quadriennio 2013-2016 al fine di incentivare l’assunzione a tempo indeterminato di giovani tra i 18 e i 29 anni, grazie a un bonus contributivo riconosciuto alle aziende fino a 650 euro al mese per 18 mesi. Decreto di cui il ministro aveva discusso solo con i sindacati e non con le forze della coalizione che sostiene il governo.

Il ministro aveva previsto 100.000 richieste, istituendo addirittura un clic day per accaparrarsi i bonus. Al 31 ottobre le domande arrivate sono state solo 13.770. Un flop clamoroso. Tanto da far intervenire anche il leader del M5S, Beppe Grillo, con relativa risposta del presidente del Consiglio, tutto online”.

 

“Il ministro Enrico Giovannini ha replicato alle critiche, in realtà partite dal Corriere della Sera, sostenendo che le assunzioni previste avverranno nell’arco di un triennio e dimostrando, in tal modo, di essere egli stesso consapevole della limitata portata della norma”.

 

“Nel suo programma elettorale, il PdL aveva indicato la via per creare davvero una politica di incentivi alle assunzioni molto più incisiva di quella proposta dal governo Letta: riconoscimento alle imprese di una decontribuzione e detassazione totale, per i primi 5 anni, per le nuove assunzioni di giovani a tempo indeterminato, e sostituzione dell’attuale sistema dei sussidi alle imprese con contestuale ed equivalente riduzione delle tasse sul lavoro e sulla produzione.

È la riduzione delle aliquote, infatti, e non lo strutturare il sistema del prelievo con arzigogolati bonus a rendere fiscalmente competitivo un paese e ad attrarre capitali. La semplicità e la sobrietà fiscale fanno vincere un paese, non la incomprensibilità delle norme. Se così non fosse, le misure sul lavoro, riforma Fornero compresa, avrebbero diminuito il tasso di disoccupazione che, invece, stando agli ultimi dati Istat, raggiungerà quota 12,1% nel 2013 e aumenterà ulteriormente al 12,4% nel 2014”, conclude “Il Mattinale”.